COSA SONO LE CERTIFICAZIONI DI QUALITÀ PER I PELLET?
Come si riconosce un buon pellet? Oltre ad osservare le sue caratteristiche (come diametro e tipologia) , il suo stato di conservazione (valutandone il grado di umidità) e la provenienza, possiamo valutarne la qualità in base alle certificazioni che questo pellet ha ottenuto.
Infatti i pellet oltre a rispettare le normative comunitarie obbligatorie anche in Italia, possono essere certificati se hanno particolari requisiti e se la loro filiera produttiva rispetta le leggi di sostenibilità ambientale.
Per certificare il pellet infatti vengono effettuate analisi sia sul prodotto finito ma anche sull’origine degli alberi da cui proviene il legno.
QUALI SONO LE CERTIFICAZIONI PIÙ IMPORTANTI?
Esistono diversi tipi di certificazioni che vengono rilasciate da enti che si occupano di qualità. Sicuramente il più conosciuto ed anche il più importante ente è il Deutsches Pelletinstitute che rilascia le certificazioni EnPlus, le più usate in Europa.
CERTIFICAZIONE EN PUS
È la certificazione più conosciuta ed anche la più importante e si divide a sua volta in EN Plus A1, EN Plus A2 ed EN Plus B che differiscono tra di loro per la provenienza del legno usato per produrlo.
Qualunque livello di certificazione EN Plus garantisce che il legno usato per la produzione del pellet non è trattato chimicamente come previsto dalla legge ISO 17225-2.
Questo tipo di certificazione è tra le più severe, ed i produttori che riescono ad ottenerla ogni anno devono rinnovare la loro certificazione facendo analizzare il loro pellet.
CON QUALI MATERIE PRIME VENGONO PRODOTTI I PELLET CERTIFICATI EN PLUS?
In base al tipo di legno, o meglio alla provenienza ed alla qualità di quest’ultimo, i pellet si classificano in EN Plus A1, EN Plus A2 ed EN Plus B.Vediamo ora quali caratteristiche devono avere.
CERTIFICAZIONE EN PLUS A1
Vengono certificati con questo codice tutti i pellet prodotti usando tronchi di albero non trattati chimicamente e scarti e residui di produzione delle fabbriche di legno, a patto che quest’ultimo non sia stato trattato con prodotti quali solventi e grassi. La certificazione A1 indica un pellet di alta qualità con un residuo di ceneri massimo dello 0,7%.
CERTIFICAZIONEEN PLUS A2
in questo caso si usano tronchi e residui delle fabbriche di legno come per la EN Plus A1, ma possono essere usati anche alberi interi senza radici e residui di lavorazione forestale come ad esempio alberi tagliati perché debilitati o quelli provenienti dagli scarti della manutenzione boschiva.
CERTIFICAZIONE EN PLUS B
È un pellet di buona qualità ma ha residui di cenere più alti e viene prodotto usando legno usato ma non trattato chimicamente. La normativa è comunque molto severa e vieta assolutamente l’uso di legno proveniente da costruzioni o demolizioni di appartamenti.
L’impiego di legno da demolizione e di legno trattato chimicamente non è ammesso per nessuna delle classe di pellet ENplus.
Sul discorso dei trattamenti chimici e degli additivi, il consiglio della EN Plus è estremamente severo e vincola al 2% del peso del legno la percentuale massima di sostanze esterne introdotte per aumentare la combustione ed il rendimento del pellet.
ALTRE CERTIFICAZIONI DI QUALITÀ PER I PELLET
Oltre alla En Plus che è l’organismo principale di certificazione dei pellet, esistono anche altre certificazioni più o meno importanti.
CERTIFICAZIONE DIN PLUS
La certificazione Din Plus viene rilasciata dall’ente TUV, l’equivalente tedesco del nostro UNI, uno degli istituti normativi più severi al mondo.
Per ottenere la certificazione Din Plus viene analizzato tutto il processo produttivo ed il pellet deve essere prodotto rispettando alcuni parametri e caratteristiche, come il diametro e la lunghezza.
Viene utilizzato legno vergine senza colle, grassi o altri agenti chimici ma nella fase di produzione è ammesso l’uso di agglomeranti vegetali (come amido di mais) ma la loro percentuale non può superare il 2%.
CERTIFICAZIONE ÖNORM
Questo tipo di certificazione viene rilasciata dall’ente normativo austriaco e di avvale di centri di analisti esterni che analizzano periodicamente il pellet ed i dati raccolti vengono poi elaborati dall’istituto per il rilascio della certificazione.
Anche in questo caso si tiene conto di molti parametri come qualità della materia prima, residui di cenere, cloro e zolfo.